"Era un oggetto troppo grande per chiamarlo spada. Troppo spesso, troppo pesante e grezzo"
L’ammazzadraghi...quanto fascino e mistero c’è attorno a questa potente arma. La leggenda più classica vuole che il nome di tale spada derivi dalla sua capacità di togliere la vita ad una creatura maestosa come il Drago. I Draghi, in ogni storia, sono sempre dipinti come gli esseri più potenti e pericolosi, capaci di dare alle fiamme intere città e distruggere numerosi eserciti. Pare quasi uno scherzo che nelle mani di un unico uomo possa risiedere la chiave per l’uccisione di un Drago. Credo che la scelta di Miura sia proprio legata a questo: dare a Gatsu l’arma più mastodontica e potente ipotizzabile in modo da far risaltare la sua forza. Ciò che il Maestro ha voluto porre in evidenza, secondo me, è che il Guerriero Nero può arrivare ad essere talmente potente da affrontare da solo battaglie che sterminati eserciti non potrebbero mai vincere.
Si tratta di un’arma davvero enorme, per brandirla è necessaria una grande forza fisica e per esserne padrone alla forza fisica va aggiunta una forte determinazione. Nella spada è racchiuso l’obbiettivo di Gatsu, è l’unica fedele compagna su cui può contare, l’unico mezzo con il quale può avverare il suo ultimo desiderio. Sembra quasi che quest’arma sia avvolta da un’aura di malvagità fin dalla sua nascita, Godor infatti viene esiliato dal regno in cui viveva proprio per aver dato alla luce un’arma del genere, sebbene fosse stata commissionata dallo stesso Re. Vorrei aggiungere una piccola considerazione a questo punto. Sappiamo che la spada di Gatsu è intrisa di malvagità, cosa che viene anche ribadita e sottolineata da Flora, e questo la accomuna molto all’arma del Cavaliere del Teschio. Si tratta, a quanto pare, di una caratteristica in continua evoluzione: la sete di vendetta è sempre crescente così come la malignità della spada. Alla luce di ciò, credo che Miura si sia voluto avvalere di una antica leggenda giapponese secondo la quale macchiarsi dell’uccisione di 1000 demoni rende te stesso un demone, traslando però questo effetto sull’ammazzadraghi anziché su Gatsu.
Lasciando ora perdere le supposizioni, parliamo di un po’ di “fatti reali”. Kentaro Miura prende spunto dalla zanbatō, spada giapponese utilizzata per tranciare le zampe dei cavalli. Per poterla utilizzare era necessario tenerla con due mani e i movimenti risultavano oltremodo lenti e difficoltosi. Ma un colpo andato a segno con quell’arma significava vittoria sicura. Questa spada trancia-cavalli è stata presa come base da molti mangaka (come ad esempio Tite Kubo che l’ha data al protagonista della sua serie Bleach), ma possiamo affermare che Miura ha decisamente ingrandito un po’ i valori nominali di quest’arma. A mio parere, l’autore ha inoltre voluto porre in evidenza la scarsa fattura di quest’arma, infatti la definisce un “blocco di ferro” non annoverabile come “spada”, rispecchiando il tal modo l’animo distrutto ed informe del protagonista. Dopotutto, così come Gatsu è un guerriero reietto e condannato plasmato dal male che ha dovuto subire, allo stesso modo la sua arma, che evolve continuamente plasmata dalle battaglie, non può essere definita “spada” .
Lasciando ora perdere le supposizioni, parliamo di un po’ di “fatti reali”. Kentaro Miura prende spunto dalla zanbatō, spada giapponese utilizzata per tranciare le zampe dei cavalli. Per poterla utilizzare era necessario tenerla con due mani e i movimenti risultavano oltremodo lenti e difficoltosi. Ma un colpo andato a segno con quell’arma significava vittoria sicura. Questa spada trancia-cavalli è stata presa come base da molti mangaka (come ad esempio Tite Kubo che l’ha data al protagonista della sua serie Bleach), ma possiamo affermare che Miura ha decisamente ingrandito un po’ i valori nominali di quest’arma. A mio parere, l’autore ha inoltre voluto porre in evidenza la scarsa fattura di quest’arma, infatti la definisce un “blocco di ferro” non annoverabile come “spada”, rispecchiando il tal modo l’animo distrutto ed informe del protagonista. Dopotutto, così come Gatsu è un guerriero reietto e condannato plasmato dal male che ha dovuto subire, allo stesso modo la sua arma, che evolve continuamente plasmata dalle battaglie, non può essere definita “spada” .
Nessun commento:
Posta un commento