Nelle sacre terre di Albione, durante il periodo della caccia alle streghe, c'era un gruppo di giovani donne che, per poter sopravvivere e cibarsi, vendeva il proprio corrpo anche a rischio di essere additate come eretiche. E' questo lo scenario in cui ci vengono presentati questi due personaggi, Luka e Nina, che poi vedremo diventare parte integrante delle vicende fino alla caduta della torre sacra.
La contrapposizione tra le due è molto marcata e pare quasi evidente che Miura le abbia presentate assieme di proposito, caratterizzando questa loro diversità anche più del previsto.
Da una parte abbiamo una donna decisa ed intraprendente, che si carica delle responsabilità del suo intero gruppo e provvede a difenderlo e gestirlo quasi come farebbe una madre. Dall'altra una donnetta meschina e paurosa, terrorizzata dalla malattia contratta a causa del lavoro che svolge e spaventata dal mondo che la circonda.
In più di un occasione Luka ci dà prova della sua risolutezza e della sua forza di carattere, sembra non aver paura di nulla. Nemmeno di fronte alla morte, nemmeno al cospetto del Cavaliere del Teschio o di un apostolo. Luka non indietreggia mai e spesso ciò è anche dipeso dal fatto di non aver valutato attentamente la situazione, come accade quando si lascia cadere dalla torre durante lo scontro con Mozgus. In quell'occasione, se non fosse stato per il Teschio, la donna sarebbe certamente morta. Bene, è esattamente questo il maggior difetto di Luka: non provare paura.
D'altro canto, invece, Nina si mostra eccessivamente debole e pare che il suo perenne stato di terrore la guidi in ogni sua scelta. Sa di essere malata, di non avere più la possibilità di congiungersi ad un uomo, e per questo cede alle lusinghe del peccato unendosi ai baccanali segreti organizzati dagli eretici.
Diversamente da quanto avviene per Luka, ci vengono mostrate molte più sfaccettature del personaggio di Nina: oltre alla debolezza, vediamo anche una Nina innamorata e triste che più di una volta prova vergogna per sè stessa. Ma nonostante questa vergogna, dopo aver ucciso l'uomo che ama per paura che confessasse il suo essere eretica, dopo aver provato ad abbandonare Caska, comunque Nina non riesce mai a trovare la forza di comportarsi in maniera meno meschina, perfino nel momento in cui lei e Caska vengono catturate e condannate da Mozgus.
Possiamo quindi dire che questi due personaggi rappresentano rispettivamente il coraggio ed il terrore e, probabilmente, il loro stretto legame sottintende, se vogliamo spaziare un po' con la fantasia, che non si può essere davvero coraggiosi se non si prova paura.
Il significato dietro tutto ciò, probabilmente, è proprio di accettare le proprie paure e sfuttarle per poter cambiare qualcosa, ma non solo.
Il sentimento a cui si vuole dare maggiore enfasi è proprio l'invidia derivante da una diversità.
A tal proposito è emblematico il primo discorso fatto da Luka alle sue compagne in cui spicca la frase "la gente è meschina, teme e odia per le piccole differenze" . Ed è proprio quello che accade. Nina sa di essere diversa da Luka e, nonostante le sia molto affezionata, prova invidia e arriva perfino ad odiarla. Nina incarna la meschinità degli uomini, mentre Luka incanra la parte razionale che, conscia del male che alberga anche nel proprio animo, cerca di attenuare le differenze in modo da sopprimere le gelosie.
Luka è la colonna portante per Nina che senza di lei si sente perduta, privata della luce della propria fiaccola non può far altro che tremare.
E' proprio questo che porta Nina ad allontanarsi definitivamente dall'amata compagna e a partire con Jaquin: la necessità di costituire ella stessa un sostengno, di essere la luce che riscalda qualcun'altro.
Questa, a mio parere, è una grande espressione del libero arbitrio, argomento centrale di tutto il manga: sebbene sembra che Nina sia vincolata a rimanere per sempre accanto alla sua fiaccola, stringendola a sè e odiandola, decide invece di correre incontro alla paura e di allontanarsi da quella luce. Ed è proprio questo il coraggio raccolto goccia a goccia dalle proprie lacrime di terrore, il più grande dono che Luka potesse fare alla piccola e meschina Nina.
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